Articolo pubblicato in Bugnion News n.34 (Maggio 2019)

Ogni giorno siamo letteralmente bombardati di immagini, più o meno colorate, articolate, griffate con i marchi più in voga per il momento.

Probabilmente a causa di questo sovraccarico visivo, la nostra attenzione verso alcuni particolari si è notevolmente ridotta, al punto da non farci più porre domande di un certo spessore, come: “Perché su moltissime cerniere di pantaloni, borse, astucci è impressa la scritta YKK?”

Per quale motivo una componente così banale come una cerniera – eppure così fondamentale dato il suo scopo – inserita all’interno di un prodotto complesso e ricco di particolari, è marchiata con sigle distintive all’apparenza senza senso?

La risposta inizia da Elias Howe, l’inventore della macchina da cucire, che nel 1851 fu il primo a depositare un brevetto riguardante una cerniera lampo (“Chiusura automatica e continua per vestiti”).

Tuttavia, solamente verso la fine del XIX secolo, l’invenzione di Howe venne migliorata e brevettata nuovamente per essere finalmente commercializzata. Nel 1893 l’ingegnere americano Whitcomb Judson depositò una domanda di brevetto intitolata “Chiusura di sicurezza separabile” in cui era descritto come utilizzo principale la chiusura delle scarpe, ma non escludeva la possibilità di applicazione anche a borse, guanti, corsetti e lettere.

Da quel momento, il “nuovo” sistema innovativo di chiusura risultò sempre più interessante agli inventori e, in particolare, a Gideon Sundback, un ingegnere svedese emigrato in Canada che lo migliorò fino ad ottenere, nel 1913, il prototipo della cerniera lampo moderna.

Dieci anni più tardi, nel 1923, la società B. F. Goodrich commercializzò i propri stivali (denominati “Zipper Boot”) con un successo tale che fu immediato associare alle cerniere lampo applicate su di essi il termine “zip”.

Nel corso degli anni le zip iniziarono ad essere applicate sempre più frequentemente a diversi oggetti e capi di abbigliamento, ma il loro periodo d’oro ebbe effettivamente inizio nel 1937, quando vennero superati i bottoni (gli storici rivali) nella vendita e nell’utilizzo grazie ad un uso sempre più intensivo fatto dagli stilisti francesi per i pantaloni da uomo e per essere definiti come “l’idea più innovativa nel confezionamento di capi per uomo” dalla rivista di moda Esquire.

Tornando all’attualità, la scritta YKK presente sulle zip di zaini, astucci e portafogli, indipendentemente dalla ditta che li produce, è il nome della ditta giapponese che produce cerniere dal 1934, la Yoshida Kogyo Kabushikikaisha.

Oggigiorno, nonostante le zip siano prodotte in tutto il mondo, la maggior parte è realizzata in Asia dalla ditta YKK e dalla rivale cinese SBS con cui si spartisce il mercato.

Mentre in Europa si producono principalmente zip per i vestiti e gli accessori di lusso (alcuni esempi sono la ditta svizzera Riri o l’italiana Raccagni), le ditte asiatiche ricoprono principalmente il mercato della grande distribuzione.

Per mantenere il proprio primato di vendite e per cercare di espandere il proprio mercato anche in campo Europeo, YKK non si limita a produrre sia le cerniere lampo che i macchinari per produrre le stesse cerniere lampo, ma ha anche inaugurato nel 2015 uno showroom a Londra progettato dall’architetto e fashion designer Kei Kagami in cui è possibile visionare le novità dell’azienda e far incontrare stilisti e potenziali clienti.

La cerniera lampo è un prodotto solo in apparenza semplice e immutato negli anni. In realtà, le zip sono costantemente soggette a processi innovativi, sia dal punto di vista del design, sia dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, la quale mira a migliorarne il funzionamento, l’affidabilità e la durata.

Closing S.r.l., società che assistiamo in materia di proprietà industriale, ne è un esempio.

Questa società, fondata da due giovani imprenditori del nord Italia, è una piccola realtà che è riuscita a trovare alcune soluzioni innovative nel mondo della zip, apparentemente statico, e che ha tutelato tramite il deposito di alcuni brevetti.

Pertanto, fate attenzione alle sigle sulle future zip dei capi che indosserete. Prima o poi potreste trovare un marchio di Closing con una tecnologia innovativa!

© BUGNION S.p.A. – Maggio 2019