Autore: Anna Surace

Come non ricordare la prima versione di Mickey Mouse, ritratto in bianco e nero, con il naso a punta, piccoli occhi tutti neri e una lunga coda, senza guanti, mentre guida un battello a vapore fischiettando?

Il celebre personaggio di Topolino, in questa veste, nacque negli Stati Uniti nel 1928, anno in cui si ebbe anche la sua prima apparizione ufficiale con il debutto – il 18 Novembre, allo Universal’s Colony Theatre a New York – del cartone animato ‘Steamboat Willie’ targato Disney, che lo vedeva protagonista insieme alla sua amata Minnie.[1]

Steamboat Willie e la nascita di un mito

Il successo di Steamboat Willie fu tale da portare fama internazionale non solo al suo ideatore Walt Disney ma anche, e soprattutto, a quel topino antropomorfo simpatico ed ingegnoso, allora solo gli inizi di quella che sarebbe divenuta una brillante carriera.

Ebbene, dal 1° gennaio 2024 – dopo 95 anni dall’esordio ufficiale di Topolino (e Minnie) nel citato corto, il relativo copyright ha cessato i suoi effetti.  

Il cartone animato è entrato, quindi, a fare parte del pubblico dominio negli Stati Uniti e, da qui, il rischio che anche i disegni dei personaggi risalenti al 1928, lì apparsi per la prima volta e con i quali l’opera è stata realizzata, diventino liberamente utilizzabili oltreoceano dopo quasi un secolo di tutela.

Il Copyright in USA: cenni normativi

Dal punto di vista normativo, è bene evidenziare come il copyright – termine che identifica il diritto d’autore nei paesi di common law – tutela i frutti dell’attività intellettuale di carattere creativo, consentendo all’autore di opere che si distinguono per l’originalità della loro realizzazione, di escludere altri dalla loro riproduzione, adattamento, distribuzione, rappresentazione o esibizione.

Decorso il termine della protezione legale, l’opera oggetto di copyright cade in pubblico dominio, con la conseguenza che potrà essere liberamente utilizzata, senza necessità che vengano richieste autorizzazioni né corrisposto alcun compenso al titolare dei diritti.

Quanto alla durata di tale protezione, secondo l’attuale legge statunitense, la protezione del copyright inizia con la creazione dell’opera e dura per tutta la vita dell’autore più 70 anni, mentre per le opere realizzate su commissione, la protezione dura 95 anni dalla data di prima pubblicazione, o 120 anni dalla data di creazione, a seconda di quale delle due scade per prima.

La battaglia di Disney per Topolino

Diversa era, tuttavia, la normativa copyright in USA ai tempi del debutto di Topolino con il celebre cortometraggio di animazione Steamboat Willie che, come si vedrà, più volte fu vicino ad entrare nel pubblico dominio.

In merito alladurata della tutela, la normativa allora vigente[1] prevedeva, infatti, un termine di 28 anni dalla data di pubblicazione dell’opera, rinnovabili per altri 28 fino ad un massimo di 56 anni (prima ancora erano 14 anni rinnovabili per altri 14). Steamboat Willie rischiò, quindi, di rimaner privo di tutela da copyright già nel 1984.

Successivamente, per via di un ulteriore aggiornamento normativo[2] che comportò una nuova estensione della durata del copyright, la relativa protezione su Steamboat Willie poté resistere fino al 2003 e, cioè, fino a 75 anni dalla pubblicazione.

Notevole fu, a quel punto, il ruolo di primo piano svolto dalla Disney neltentativo di proteggere il più a lungo possibile il suo celebre personaggio.

Da ultimo, difatti, è stato proprio il discusso Copyright Term Extension Act del 1998 (noto anche come Mickey Mouse Protection Act, viste le forti influenze della Disney sulla questione) che estese di ulteriori 20 anni i termini di protezione.

Tale atto consentì quindi di “prorogare” ulteriormente la durata del copyright su Steamboat Willie fino al 2023, ovvero fino a 95 anni (75+20), dalla sua prima pubblicazione.

Ed è cosi che, oggi, può dirsi ormai ufficiale la notizia per cui tale protezione sul cortometraggio che ha dato i natali a Topolino, presentandolo al mondo, è venuta meno.

È noto, d’altra parte, come il copyright si contraddistingua, fra l’altro, proprio per la durata limitata nel tempo della protezione da esso derivante e, in particolare, dei ‘diritti di utilizzazione economica’ dell’opera oggetto di tutela.

L’immagine di Topolino sarà davvero liberamente utilizzabile?

Così stando le cose, quindi, d’ora in poi, davvero chiunque potrà sfruttare e rielaborare l’iconico Topolino Disney di Steamboat Willie, senza incontrare alcun ostacolo?

Quanto al materiale legato a Topolino, è bene chiarire, innanzitutto, come il copyright “scaduto” abbia ad oggetto solo la citata versione più risalente del celebre topino e non le numerose successive rivisitazioni, lungi ancora dal divenire di pubblico dominio.

Il costante processo di restyling messo in atto dai disegnatori Disney ha consentito di modificare, negli anni, le proporzioni della fisionomia del noto topo animato ed aggiunto accessori al personaggio (ad esempio i guanti gialli o i calzoncini rossi), modernizzandone i tratti. 

Tali versioni, più recenti, rimangono, ad oggi, senz’altro protette da copyright e, quindi, non sono liberamente utilizzabili da terzi senza previo consenso del detentore dei diritti.

Il ruolo dei Marchi a tutela di un Personaggio

Quanto ai personaggi di fantasia, occorre rilevare, poi, come la relativa strategia di tutela passi, molto spesso, anche attraverso il deposito, come marchi, delle relative raffigurazioni.

In effetti, il disegno di Mickey Mouse risulta protetto negli USA, anche nelle sue più risalenti versioni, come marchio registrato.

A tal proposito, si evidenzia come la funzione principale del marchio – ovvero quella di distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelli di imprese concorrenti – ben differisca dalla portata della tutela derivante dal copyright sopra descritta.

Diversamente dal copyright, il marchio si contraddistingue, inoltre, per la durata tendenzialmente illimitata della protezione dallo stesso conferita (10 anni, rinnovabili, di decennio in decennio, all’infinito).

Ciò non toglie che tali privative possano anche sovrapporsi, così da proteggere il medesimo oggetto (in tal caso, la raffigurazione di un personaggio), ma sotto aspetti diversi e con finalità differenti.

Dunque, in vista della progressiva scadenza dei termini del diritto d’autore sui propri asset e personaggi cinematografici, non sembra potersi escludere che la Disney possa quantomeno tentare di limitare l’utilizzo negli USA del suo Topolino nella versione originaria del 1928, mediante i marchi, aventi ad oggetto il disegno di Mickey Mouse, di cui è proprietaria oltreoceano.

Ovviamente, in caso di controversie, spetterà alle autorità locali competenti l’ultima parola: si tratterà, valutato il caso concreto, di ragionevoli pretese avanzate nel rispetto delle normative sulle privative in questione? Oppure di un tentativo di “eternare” un personaggio (ovvero il celebre topino,versione1928) non più protetto da copyright, tramite la registrazione di marchi?

Non si esclude, infine, che eventuali utilizzi della versione originaria del topo più conosciuto al mondo possano inoltre “scontrarsi” con il copyright su altre opere dell’ingegno diverse da Steamboat Willie in cui Mickey Mouse dovesse essere apparso con sembianze simili.

Ci aspettiamo, dunque, che la battaglia della Disney a difesa del suo storico personaggio non si fermi qui, potendosi prevedere, invece, molteplici contromosse della celebre casa produttrice, volte a preservare una tutela alla sua iconica mascotte.

Ad ogni modo, questa storia ha il pregio di dimostrare a tutte le realtà aziendali quanto sia importante: da un lato, ben identificare e valorizzare i propri asset di proprietà intellettuale e dall’altro strutturare un’efficace strategia di tutela IP, al fine di ottenere un reale e duraturo vantaggio competitivo sul mercato di riferimento.


[2] Copyright Act del 1909

[3] Copyright Act del 1976


[1] Tratto da: https://it.wikipedia.org/wiki/Steamboat_Willie