Articolo pubblicato in Bugnion News n.38 (Gennaio 2020) – Ascolta la versione Audio 

Anche se preferisco una congrua dose di Nutella spalmata sul pane, è innegabile che i Nutella® biscuits mi hanno incuriosito. Per diversi sabati mattina, durante il mio “emozionante” appuntamento settimanale con il supermercato, ho buttato un occhio allo scaffale a loro dedicato trovandolo inevitabilmente vuoto.

Trovata commerciale, difficoltà di approvvigionamento, isteria collettiva? Personalmente propendo per la prima ipotesi anche se la rilevanza di tali questioni è piuttosto limitata. Per deformazione professionale infatti mi sembra più interessante il fatto che, sbirciando fra i vari registri IP, siano emersi marchi, design e brevetti a tutela del nome, della confezione, dell’estetica e degli aspetti più tecnici di un biscotto destinato al successo.

Una prima considerazione riguarda proprio questo approccio a 360° alla proprietà intellettuale. I titoli di IP esprimono il massimo delle loro potenzialità quando operano in modo sinergico per creare un volano creativo in cui i titoli a vita limitata quali brevetti e design, oltre a generare una barriera per la concorrenza, contribuiscono ad incrementare il valore di un marchio che, a sua volta, potrà fornire combustibile per nuove idee ed innovazioni.

Una seconda considerazione nasce dal fatto che, fra tutti i titoli di proprietà intellettuale, proprio quello che vorrebbe tutelare gli aspetti più tecnici del biscotto tanto atteso sembra essere stato oggetto di particolare attenzione da parte di soggetti terzi.

Ma facciamo un piccolo passo indietro per capire quale sia il possibile oggetto di una domanda di brevetto in questo caso, come si trova una tale domanda di brevetto e come si accede alle relative informazioni.

Prima di tutto le invenzioni che possono costituire oggetto di un brevetto per invenzione possono appartenere a qualsiasi settore della tecnica, quindi anche all’industria alimentare. In questo settore i brevetti sono generalmente relativi ai processi, alle macchine, agli impianti di produzione e/o di confezionamento ma può capitare anche di imbattersi in brevetti riguardanti aspetti tecnici del prodotto alimentare stesso.

In secondo luogo, per individuare documenti brevettuali di interesse, ovviamente dopo che quest’ultimi sono stati pubblicati (generalmente 18 mesi dopo il primo deposito), è possibile utilizzare piattaforme di ricerca, come per esempio “worldwide.espacenet.com”, che consentono di accedere ad oltre 110 milioni di documenti brevettuali… una fonte quasi inesauribile di dati tecnici a disposizione!

Mediante queste piattaforme è possibile ricercare direttamente un documento brevettuale conoscendo uno o più dati bibliografici rilevanti (numero di deposito, numero di pubblicazione, titolare, inventore…). Oppure è possibile ricercare documenti brevettuali relativi a determinati argomenti utilizzando parole chiave e/o la cosiddetta classificazione internazionale, ossia un codice alfanumerico suddiviso in sezioni, sottosezioni, sottoclassi e gruppi allo scopo di identificare il contenuto del documento.

Per esempio, con una semplice ricerca nominativa è emerso che un “filled biscuit” corrispondente ai golosi biscotti, unitamente ad un “process for producing a filled biscuit” e ad un “plant for producing a filled biscuit” sono l’oggetto della domanda di brevetto EP3369321. Si tratta quindi di un tipico esempio di domanda di brevetto nel settore dell’industria alimentare.

Per meglio identificare l’argomento, l’Ufficio Brevetti Europeo ha quindi attribuito alla domanda EP3369321 una prima classificazione A21D13/32 per indicare che riguarda un prodotto alimentare da forno ripieno ed una seconda classificazione A21C15/02 per indicare che riguarda il relativo impianto di produzione. In funzione dell’argomento, ad una domanda di brevetto possono essere attribuite più di una classificazione internazionale.

E per conoscere vita/morte/miracoli di una domanda di brevetto europeo? Si può accedere al Registro dell’Ufficio Brevetti Europeo “register.epo.org” e consultare il relativo fascicolo elettronico.

Nel caso della domanda EP3369321, si evince che l’esame è in corso e, accedendo alla documentazione, si può percepire quanto interesse questa domanda di brevetto abbia suscitato.

Torniamo infatti alla nostra seconda considerazione: fra aprile 2019 e giugno 2019 sono state presentate due distinte “observations by third parties”. Considerando che il primo lancio di questi introvabili biscotti è avvenuto in Francia nei primi giorni di marzo 2019, direi che la reazione è stata particolarmente tempestiva.

Come dice la parola stessa, si tratta di osservazioni, eventualmente anche in forma anonima, che riguardano la (non) brevettabilità di un’invenzione, in questo caso del biscotto, del processo e del relativo impianto. In altre parole, dopo che una domanda di brevetto europeo è stata pubblicata, soggetti terzi, generalmente concorrenti, possono presentare motivazioni e/o prove per cercare di impedirne la concessione. Un’esauriente spiegazione della procedura alla base delle “observations by third parties” è disponibile nell’articolo “Prevenire è meglio che curare” pubblicato nel numero 28 (maggio 2018) della nostra Newsletter.

Nel caso della domanda EP3369321, le osservazioni presentate hanno riguardato requisiti quali la chiarezza, la novità e l’attività inventiva delle rivendicazioni e si sono basate su varie tipologie di pubblicazioni anteriori sia brevettuali che non brevettuali, per esempio manuali, siti internet, riviste.

Pur non avendo a disposizione le potenzialità di una procedura di opposizione, tramite le osservazioni di terzi è possibile agire in modo tempestivo e, pur non essendo parte attiva nella procedura di esame, è possibile monitorarne l’andamento consultando periodicamente il Registro dell’Ufficio Brevetti Europeo o attivando un sistema di allerta automatico.

Nel caso della domanda EP3369321, come dicevamo, l’esame della domanda di brevetto è in corso. Nell’attesa di sapere come andrà a finire, possiamo consolarci con qualche biscotto… sempre che riappaiano sugli scaffali del supermercato.

© BUGNION S.p.A. – Gennaio 2020