Se non si pagano le rate del finanziamento, l’auto è pronta a ribellarsi contro il suo proprietario. E persino a scappare, in extrema ratio.
È questo, in grande sintesi, il contenuto di uno degli ultimi brevetti depositati dalla casa automobilistica statunitense Ford, a fine febbraio, presso lo USPTO (United States Patent and Trademark Office).

Brevetto per l’auto-pignoramento dell’auto: come funziona?

Step 1: l’avviso

In una prima fase, “di avviso”, per così dire, il computer della banca o dell’istituto di credito si collega direttamente con il sistema di infotainment dell’auto per inviare al proprietario moroso una serie di reminder audio e video sullo stato del ritardo dei pagamenti: ignorarli, darà il via alla procedura di esproprio.

Step 2: i “dispetti”

Se il debito continua a non essere saldato, l’auto “passa all’azione”.
Tramite l’accesso al computer di bordo, infatti, è possibile predisporre da remoto il “sabotaggio progressivo” di diverse funzionalità, a partire dalla radio o dal lettore mp3, passando per la disabilitazione del GPS, oppure inibendo la possibilità di attivare l’aria condizionata. II tutto, allo scopo di rendere sempre meno confortevole l’utilizzo dell’auto, ripetendo questa procedura a periodi alterni fino a quando il debito non venga saldato. “Il brevetto illustra anche misure “draconiane” – chiarisce Luigi Tarabbia, consulente italiano ed europeo in Brevetti, Marchi e Design -, che potrebbero anche essere irrealizzabili nel mondo reale, per motivi di sicurezza intrinseca o di omologazione della vettura: ad esempio, la possibilità di sfruttare il sistema audio dell’auto per “pompare” a tutto volume input e segnali fastidiosi dalle casse della macchina, ogni volta che l’auto viene accesa. In questo caso – prosegue Tarabbia -, l’unico modo per il guidatore di interrompere il rumore sarebbe quello di contattare la banca, l’istituto di credito, il concessionario o il centro di noleggio che ha attivato la procedura… Magari cercandosi anche un ottimo centro di otorinolaringoiatria per un controllo dell’udito”.

Step 3: divieto d’accesso

Qualora il messaggio non fosse ancora chiaro, il sistema potrebbe arrivare anche a disabilitare alcune delle funzioni primarie, a partire dal meccanismo di chiusura automatica delle porte. L’auto, quindi, potrebbe lasciare letteralmente a piedi il suo proprietario.
Uno dei possibili scenari previsti da Ford, in questo caso, è quello di attivare tale procedura nei weekend, chiudendo (magnanimamente?) un occhio sull’utilizzo dell’auto durante i giorni feriali, anche per permettere all’utente di recarsi al lavoro. Ma non basta: un ulteriore scenario, infatti, consiste nel predisporre un “recinto virtuale” (geo-fence), che permetterebbe l’utilizzo dell’auto solo entro un certo perimetro, inibendone il funzionamento una volta varcati questi confini.

E se, per esempio, ci fosse un’emergenza medica che richiede al proprietario di usare l’auto? Per i modelli che ne sono dotati, il sistema potrà accedere anche alle immagini delle varie telecamere presenti sul veicolo (esterne e/o interne), per meglio comprendere la gravità della situazione: se il caso lo richiede, sarà lo stesso computer a contattare immediatamente i soccorsi fornendo l’esatta posizione dell’auto.

Step 4: l’auto in fuga

A mali estremi, estremi rimedi. Grazie all’introduzione e alla continua evoluzione di nuovi sistemi di guida autonoma e semi-autonoma, l’auto potrà perfino “decidere” di abbandonare il suo autista.
Anche in questa circostanza, sono diversi gli scenari già previsti da Ford. Un primo passo sarebbe quello di “guidare” l’auto dal punto di ricovero (solitamente all’interno della proprietà del debitore) per spostarla in un luogo pubblico, inviando contestualmente la posizione al carro attrezzi per il ritiro: il sistema, per il momento, è stato pensato con particolare riferimento al mercato USA, dove spesso l’abitudine è quella di lasciare la macchina nel vialetto di casa, piuttosto che in un box o una rimessa chiusi a chiave.
Se (o quando) la guida dovesse essere completamente autonoma, invece, l’auto potrebbe addirittura guidarsi da sola, per rientrare comodamente dal concessionario, raggiungere la più vicina stazione di polizia o, perché no, recarsi direttamente nel parcheggio custodito della banca creditrice.

Il commento di Luigi Tarabbia

Al netto della curiosità di questo brevetto, cosa ci insegna questa “invenzione”? Diverse cose interessanti, in altrettanto diversi ambiti disciplinari!
In primo luogo, si può osservare il carattere altamente trasversale di questo brevetto, che mescola arditamente le tematiche dei “business method” (che sono brevettabili negli USA mentre invece sono “eccezioni alla brevettabilità” in Europa) con elementi diversi: da un lato, le funzionalità tecniche su un sistema meccatronico (e questa connessione è strategicamente rilevante nel mondo dei brevetti, in quanto permette di scavalcare le obiezioni di eccezione alla brevettabilità…rendendo possibile un’estensione di questo brevetto in Europa!); dall’altro, tale invenzione comporta anche un significativo substrato di applicazioni software, che ricadono a livello di macro-funzioni all’interno del campo di tutela del brevetto ma che, allo stesso tempo, a livello di scrittura “profonda” danno luogo ad una copertura IP complementare sotto il diritto di autore (o copyright, visto che stiamo parlando di Oltreoceano!).

Volendo, sarebbe anche possibile trarre un insegnamento morale dalla “necessità” di una Casa automobilistica di proteggere le proprie vendite, veicolando ai propri utenti il messaggio positivo di “non vivere al di sopra delle proprie possibilità” (da cui il motto tipicamente “yankee” “beggars can’t be choosers”). Ancora più interessante, tuttavia, è notare una finezza di fondo che nasconde un risvolto sociale non da poco: se fino ad ora il ri-appropriamento forzato di un bene non pagato avveniva con procedure tutt’altro che delicate, che potevano sfociare anche in casi di vera e propria violenza, questo nuovo sistema concepito da Ford permetterebbe una (ri)soluzione di questi problemi con una modalità più graduale e, soprattutto, meno pericolosa per tutti gli attori che interagiscono in questo sistema: se è vero, quindi, che un brevetto del genere potrebbe far scappare più di un sorriso (o anche creare scandalo), è altrettanto vero che, allargando la nostra visione, se ne possono notare anche gli effetti più positivi.
Con buona pace dei morosi o degli insolventi.