La rapida e incessante evoluzione tecnologica a cui assistiamo quotidianamente travolge anche il diritto d’autore, portando i professionisti del settore a valutare la sussistenza di plagi e violazioni di Copyright non più solo nelle aree “canoniche” di musica o cinema ma anche nel mondo dei videogiochi.

Nel settore dei giochi elettronici la Proprietà Intellettuale incontra diversi ambiti di tutela, dai personaggi alle scenografie che compongono il videogioco fino alla tutela del software stesso. Va tenuto presente tuttavia che, nel mondo dei giochi per computer, la copia del codice sorgente del software non è quasi mai il problema principale; a dominare la scena sono invece i casi in cui vengono riprese – in maniera non sempre lecita – idee e creazioni originali sviluppate da software house. E la parola “idea”, in questo campo, è fondamentale in quanto il diritto d’autore non protegge quest’ultima in sé e per sé considerata ma bensì l’espressione artistica della stessa, il modo in cui viene sviluppata e i protagonisti che le danno forma.

Ed è proprio su tale tematica che nelle ultime ore il mondo dei video gamer (e non solo!) è in subbuglio.

Il 19 gennaio la società giapponese Pocket Pair Inc. (Pocketpair) ha infatti lanciato sul mercato il suo nuovo videogioco Palworld, un videogame di sopravvivenza il cui successo è determinato dalle avvincenti dinamiche di gioco ma soprattutto da una serie di personaggi (i Pal) che hanno catturato l’attenzione dei fan, portando la società che li ha lanciati a vendere otto milioni di copie in meno di una settimana. Tuttavia, non è sfuggito né ai fan del game né all’intero settore, il fatto che i Pal siano piuttosto somiglianti, nella grafica e negli elementi estetici, ai ben noti personaggi Pokèmon della The Pokemon Company (Nintendo), determinando una quasi unanime accusa di plagio da parte del mondo del web.

Attorno a questa possibilità, nelle ultime ore si sono pronunciati esperti del settore, legali e le rispettive compagini societarie. Vi è dunque la possibilità che i personaggi di Pocketpair siano effettivamente una copia (e nemmeno tanto elaborata) dei Pokèmon?

Secondo il CEO di Pocketpair, Takuro Mizobe, Palworld ha ottenuto le autorizzazioni necessarie e superato i controlli legali prodromici al lancio di un videogioco, sottolineando che Palworld offre un’esperienza di gioco differente rispetto a quella fornita dai Pokèmon e che non vi è mai stata intenzione di violare la proprietà intellettuale di Nintendo. D’altro canto, l’insistenza mediatica e il clamore suscitati dal caso, hanno spinto The Pokémon Company e Nintendo a rilasciare un comunicato ufficiale nel quale confermano la loro volontà di indagare la questione e adottare le misure appropriate per affrontare un’eventuale violazione della proprietà intellettuale dei personaggi Pokemon.

Ma esiste davvero il rischio di un’accusa di plagio per Pocketpair? Da un punto di vista legale, il copyright vieta a terzi soggetti di copiare/riprodurre l’opera d’arte originale creata da altri soggetti.  Ad un primo sguardo, sembra che i personaggi di Palworld abbiano subito un’elaborazione tale da garantirne l’originalità e che agli stessi siano state apportate variazioni sufficienti a renderli diversi rispetto ai Pokemon. Tuttavia, professionisti esperti di grafica 3D hanno rilevato che le proporzioni dei modelli 3D dei Pal sono esattamente identiche alle proporzioni dei Pokemon, misure impossibili da replicare attraverso una semplice ispirazione ma solo tramite una copia delle stesse.

Come se non bastasse, c’è un altro profilo in discussione legato all’immagine dei Pokèmon. Le dinamiche di gioco di Palworld prevedono che i Pal utilizzino armi da fuoco e svolgano attività di bracconaggio, rendendo l’esperienza piuttosto violenta e in antitesi rispetto alla natura ed alle dinamiche tipiche del gioco dei Pokemon. La somiglianza dei personaggi, unita a tale circostanza, potrebbe indurre gli utenti a ritenere che i Pokémon in qualche modo avallino la cultura delle armi che i Pal stanno praticando, messaggio che danneggerebbe l’immagine di The Pokemon Company e Nintendo fornendogli un valido appiglio per una causa legale.

Ammesso dunque che Nintendo/The Pokémon Company decida di avviare una causa legale contro Pocketpair, che appigli potrebbe avere?

Indubbiamente i personaggi presentano diversi punti di contatto ma anche differenze che potrebbero giustificare una creazione artistica dotata di una propria originalità. Il fatto che i modelli 3D impiegati da Palworld siano esattamente identici a quelli dei Pokèmon può essere uno degli argomenti maggiormente rilevanti a fondamento di un ipotetico caso dinnanzi a un Tribunale, unitamente al danno di immagine legato al richiamo alla violenza utilizzata da Pocketpair nel proprio videogame.

Ad ogni modo, gli esiti di un procedimento legale volto ad accertare la violazione di Copyright di Pokemon non sarebbero affatto scontati: un’eventuale causa sarebbe verosimilmente piuttosto complessa e genererebbe un’eco mediatica non indifferente che investirebbe entrambe le società. Oltre a ciò, per Nintendo, perdere la causa creerebbe un precedente pericoloso: altre società di gaming potrebbero infatti sentirsi “autorizzate” a prendere spunto dai Pokemon, determinando un proliferare incontrollato di casi, più o meno leciti, di ispirazione ai ben noti personaggi ed alle loro avventure.

Per il momento, dunque, non sembrano essere state intraprese azioni da parte di Nintendo/The Pokemon World contro la Pocketpair. Ma per quanto Palworld e i suoi Pal potranno dirsi ancora al sicuro?