Autore: Chiara Colò

Articolo pubblicato in Bugnion News n.54 (Novembre 2021)

Notizie incoraggianti per la partenza del Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB) giungono dall’ultimo meeting del Comitato Preparatorio, che si è svolto il 27 ottobre 2021.

Questo infatti si è espresso con fiducia, auspicando che il Protocollo sull’Applicazione Provvisoria dell’Accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti entri in vigore alla fine del 2021 o, al più tardi, nei primi mesi del 2022.

Dopo la ratifica della Slovenia, che lo scorso 15 ottobre è diventata il 12° stato membro dell’Unione Europea ad aver ratificato il Protocollo, sarà sufficiente che un solo altro Stato membro vi aderisca affinché quest’ultimo entri immediatamente in vigore. È probabile che il prossimo “Sì” arrivi dall’Austria, Paese nel quale sono attualmente in corso lavori parlamentari volti a rendere possibile questo atto.

L’entrata in vigore del Protocollo però non coinciderà con l’immediata ed effettiva operatività del Tribunale Unificato dei Brevetti, che potrà iniziare i propri lavori soltanto dopo l’entrata in vigore dell’Accordo sul TUB.

L’avvio del Protocollo tuttavia è fondamentale per dare il via al periodo provvisorio, durante il quale dovrà essere preparata la strada per un’agevole entrata in vigore dell’Accordo. Durante questo periodo infatti,  occorrerà definire questioni relative al software per la gestione dei casi davanti al Tribunale Unificato, all’architettura informatica, alle risorse umane e al budget. Secondo gli esperti, per garantire lo svolgimento delle necessarie attività, la sua durata potrebbe estendersi per circa otto mesi.

Affinché il Tribunale Unificato diventi operativo, inoltre, sarà necessaria la ratifica dell’Accordo da parte della Germania, la cui adesione è richiesta in base all’Art. 89 dell’Accordo, perché quello tedesco, insieme a Francia e – dopo la Brexit – Italia è uno dei 3 Stati che conta il maggior numero di brevetti europei nell’anno precedente a quello della firma dell’Accordo, ossia nel 2012.

L’Accordo, nello specifico, diventerà operativo il primo giorno del quarto mese successivo al deposito del relativo strumento di ratifica da parte della Germania. Toccherà quindi a Berlino stabilire i tempi per la sua entrata in vigore, depositando presumibilmente il proprio strumento di ratifica quando sarà chiaro che il Tribunale Unificato dei Brevetti è pronto per iniziare la sua attività.

Quando l’Accordo entrerà in vigore, il titolare di un brevetto europeo (concesso dall’Ufficio Brevetti Europeo al termine dell’iter procedurale tradizionale) entro un mese dalla decisione di concessione dovrà scegliere tra il brevetto europeo classico e il brevetto europeo con effetto unitario. Mentre il primo, dopo la concessione, si comporta come un fascio di singoli brevetti nazionali, il secondo verrà considerato come un titolo unico, ossia come un titolo che fornisce protezione uniforme e per il quale la limitazione, il trasferimento, la revoca e la decadenza hanno effetto in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea aderenti all’Accordo.

Una volta a regime, il Tribunale Unificato dei Brevetti avrà competenza esclusiva nelle dispute che riguardano i brevetti europei, siano essi classici o con effetto unitario.

Durante un’iniziale fase di transizione invece, di durata piuttosto lunga (sette anni, prorogabili per un massimo di altri sette anni), i titolari di un brevetto europeo classico potranno scegliere di sottrarre il loro brevetto alla giurisdizione del Tribunale Unificato. In questo caso, le dispute aventi ad oggetto le frazioni nazionali di un brevetto europeo saranno decise dai tribunali nazionali secondo le regole attuali, e dunque il Tribunale Unificato dei Brevetti non avrà alcuna giurisdizione sui brevetti nazionali, che resteranno sotto l’egida dei singoli tribunali degli stati interessati.

La strada per l’entrata in vigore dell’Accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti è stata costellata da molteplici difficoltà, a partire dalle lunghissime discussioni sulle questioni linguistiche per arrivare fino alla Brexit e al conseguente ritiro della ratifica da parte della Gran Bretagna (che era inizialmente necessaria per l’entrata in vigore dell’Accordo), nonché alcuni ricorsi davanti alla Corte Costituzionale Federale Tedesca, poi dichiarati inammissibili.

Ora gli esperti dicono che esistono buone probabilità che il Tribunale Unificato dei Brevetti entri in funzione verso la fine del 2022 o, al massimo, entro l’inizio del 2023.

Ai posteri l’ardua sentenza.

© BUGNION S.p.A. – Novembre 2021

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