SLITTA AL 2023 LA PROPOSTA NORMATIVA DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Sulla parte frontale delle etichette dei prodotti alimentari si possono trovare attualmente molte informazioni oltre al marchio e al nome del prodotto, che spesso magari è solo un nome di fantasia.

Alcuni produttori inseriscono claims nutrizionali o salutistici, altri riportano indicazioni green relative agli sforzi compiuti per rendere il prodotto o il suo packaging meno impattante sul pianeta, altri ancora ripetono alcune informazioni nutrizionali.

L’attenzione alla soddisfazione delle esigenze del consumatore è altissima, e può sposarsi con la volontà delle istituzioni verso una corretta educazione alimentare.

Proprio in merito all’ etichettatura nutrizionale front-of-pack (FOP) stiamo assistendo da anni a una battaglia tra diversi stati membri dell’Unione europea e, in particolare, tra Italia e Francia: NUTRINFORM BATTERY vs NUTRISCORE (il famoso sistema a semaforo).

Gli interessi in gioco continuano a inasprirne i contorni e sono coinvolte non solo le istituzioni ma anche le associazioni di categoria.

Incaricata di porre fine alla battaglia è la Commissione europea che avrebbe dovuto emanare entro fine 2022 una proposta di etichetta nutrizionale fronte-pacco armonizzata e obbligatoria per tutta l’UE.

Tuttavia, è notizia di pochi giorni fa quella per cui nell’agenda della Commissione non risulterebbe ancora alcuna data per la discussione della nuova proposta e, pertanto, è più verosimile che questa arrivi nel 2023.

Facciamo un riepilogo della situazione attuale e di cosa possiamo aspettarci.

Dopo l’adozione in Francia nel 2017 del sistema a semaforo, chiamato NUTRISCORE, molto noto, discusso e largamente adottato dalle aziende, è stato finalmente presentato a febbraio quello italiano, denominato NUTRINFORM BATTERY, l’etichetta dei prodotti alimentari promossa dai (al tempo chiamati) Ministeri dello Sviluppo economico, della Salute e delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e realizzata in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) e i rappresentanti delle associazioni di categoria della filiera agroalimentare.

Sebbene entrambi i sistemi si inseriscano nel contesto di applicazione del Regolamento sulle informazioni ai consumatori, non potrebbero essere più diversi dal punto di vista della ratio e dell’espressione che li caratterizza.

Da un lato il Nutriscore è caratterizzato da un sistema di classificazione degli alimenti a punteggio in cui sono utilizzate due scale correlate: una cromatica divisa in 5 gradazioni dal verde al rosso, ed una alfabetica comprendente le cinque lettere dalla A alla E.

Dall’altro lato vi è il Nutrinform Battery, un sistema che permette di rappresentare graficamente la percentuale assunta di energia e dei singoli nutrienti rispetto alla porzione di consumo consigliata dell’alimento.

Negli anni scorsi la Commissione europea, dopo aver passato in rassegna i principali sistemi di etichettatura nutrizionale FOP (ai sensi dell’articolo 35, paragrafo 5, del regolamento (UE) n. 1169/2011) in uso o in corso di elaborazione a livello UE, e alcuni dei sistemi in vigore a livello internazionale, aveva pubblicato un report contenente alcune riflessioni alla base della proposta di legge che stiamo tutti attendendo.

Il report concludeva che l’etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore dell’imballaggio (FOP) mira ad aiutare i consumatori a giudicare a colpo d’occhio le caratteristiche nutrizionali del prodotto, orientandone le scelte alimentari ed è sempre di più vista come uno strumento a sostegno delle strategie per la prevenzione delle malattie non trasmissibili legate all’alimentazione.

Confermava altresì il potenziale dei sistemi FOP nell’orientare i consumatori verso scelte alimentari salutari.

Per tali ragioni la Commissione ritiene opportuno introdurre un’etichettatura nutrizionale FOP armonizzata a livello dell’UE e la proposta legislativa di prossima uscita sarà in linea con gli obiettivi della strategia “Dal produttore al consumatore” (F2F – farm to fork) e con i principi del legiferare meglio.

Da poco l’Italia ha lanciato la applicazione Nutrinform Battery per i cellulari e, per promuovere un’ampia diffusione dell’app tra i cittadini-consumatori, il Mise ha avviato una campagna di comunicazione e informazione sui media dal titolo NutrInform Battery “il Gusto di essere informati”, che vede come testimonial la campionessa olimpionica Federica Pellegrini.

Il 26 ottobre scorso si è tenuta al Parlamento europeo una tavola rotonda dal nome “Politics meets Nutrition Science”, ospitata dalla Vicepresidente del Parlamento, Pina Picierno, insieme alle delegazioni italiane dei gruppi politici europei.

Il sistema del Nutriscore è stato nuovamente criticato dalla delegazione poiché “fuorviante per i consumatori” Brando Benifei (Pd). Il Nutri-score “divide il cibo in buono o cattivo sulla base di fattori discutibili” Nicola Procaccini (FdI), aspetto che ha “ripercussioni in termini di salute pubblica, tutela dei consumatori e salvaguardia della filiera agroalimentare” Luisa Regimenti (FI). “L’Italia si impegna a promuovere un dibattito basato sulla scienza, che incoraggi diete sane attraverso un’adeguata informazione. Sosteniamo l’obiettivo di ridurre l’obesità e le malattie non trasmissibili, ma mettiamo in guardia dai rischi di strumenti normativi che possono creare divisione tra alimenti sani e non sani”, ha concluso l’ambasciatore Stefano Verrecchia. (fonte https://www.youtube.com/watch?v=8eP6aRwrR84 Federica Onnis/alanews).

L’Italia ritiene da sempre che il sistema a semaforo distorca il mercato, non educhi il consumatore, e sia suscettibile di danneggiare l’economia italiana.

Il sistema Nutrinform, invece, educherebbe il consumatore, aiuterebbe a insegnargli ad alimentarsi., sarebbe uno strumento idoneo a combattere l’obesità.

Nella descrizione che si può leggere sul sito ufficiale (https://www.nutrinformbattery.it/) si apprende che “ognuna delle 5 batterie offre al consumatore l’indicazione sia percentuale che quantitativa della variabile che rappresenta (calorie, zuccheri ecc.) relativamente a una porzione del prodotto da acquistare. Pertanto, semplicemente guardando ogni singola batteria il consumatore potrà immediatamente rendersi conto della esatta percentuale del nutriente che sta introducendo con la porzione di cibo consumata rispetto alla quantità massima raccomandata, e quindi quanto di quel nutriente gli resta da assumere durante il resto della giornata”.

Contestazioni al sistema Nutriscore sono state mosse anche dall’AGCM

che, esattamente un anno fa, ha avviato cinque istruttorie sull’uso ti tale sistema di bollinatura fronte pacco da parte delle società italiane GS S.p.a, Carrefour Italia S.p.a., Pescanova Italia S.r.l. e Valsoia S.p.A., delle società francesi Regime Dukan S.a.s. e Diet Lab S.a.s., della società inglese Weetabix Ltd. e di una società tedesca attiva nella produzione di caramelle.

L’Autorità aveva inoltre avviato un’istruttoria nei confronti del titolare dell’app francese Yuka, scaricabile dagli App Store di Google e Apple, che si propone di dare una valutazione salutistica dei prodotti alimentari basata in larga misura sul sistema NutriScore e che fornisce proposte alternative per i prodotti giudicati mediocri o scarsi.

Nel sistema di bollinatura NutriScore i prodotti alimentari vengono suddivisi in cinque categorie, sulla base di un punteggio calcolato tramite un complesso algoritmo che sottrae dal valore totale degli elementi “sfavorevoli” (energia, acidi grassi saturi, zuccheri semplici, sodio) quello degli elementi “favorevoli” (percentuale di frutta, verdura, leguminose e oleaginose, fibre, proteine). Gli alimenti con punteggi molto bassi e, quindi, con preponderanza di elementi favorevoli, sono assegnati alla categoria A (verde), mentre quelli con i punteggi più alti sono assegnati alla categoria E (rosso).

Il timore – evidenzia l’Autorità – è che l’etichetta NutriScore, così come i punteggi e i giudizi forniti dall’applicazione Yuka, in assenza di adeguate avvertenze, vengano erroneamente percepiti come valutazioni assolute sulla salubrità di un determinato prodotto, che prescindono dalle esigenze complessive di un individuo (dieta e stile di vita), dalla quantità e dalla frequenza di assunzione all’interno di un regime alimentare variegato ed equilibrato”.

Dopo mesi di scambi di documenti, memorie e prove, i vari procedimenti si sono conclusi grazie a una serie di impegni che le varie società hanno proposto e che l’AGCM ha accettato.

Di fatto l’uso del sistema Nutriscore è stato limitato o temperato.

Interessanti da menzionare sono gli impegni di Carrefour/GS/Interdis, le quali hanno proposto di non utilizzare sul mercato italiano il Nutriscore: i) sui beni commissionati da GS e Carrefour ai propri fornitori e commercializzati, in Italia o all’estero, con indicazione in etichetta di GS Spa, quale operatore responsabile delle informazioni sui prodotti stessi; ii) sui prodotti a denominazione di origine protetta (Dop), a indicazione geografica protetta (Igp); sulle specialità tradizionali garantite (Stg) e sui prodotti agroalimentari tradizionali (Pat); iii) sui prodotti della tradizione gastronomica italiana (salumi, formaggi, olio di oliva), a prescindere dal luogo di produzione, nonché sulla gamma a marchio Terre d’Italia.

Si sono impegnate altresì a esporre, in modo visibile, nei punti vendita, una locandina di formato diverso a seconda della tipologia commerciale (ipermercato, market, express). Nella locandina verrà riportato il seguente testo: “I prodotti a marchio Carrefour delle linee Classic, Sensation, Extra, Original, Carrefour Bio, Carrefour Veggie, Selection e Simple, oltre che in Italia, sono commercializzate dalla società francese Interdis, facente parte del gruppo Carrefour France, in altri Paesi europei. In Francia, è stato adottato il sistema di etichettatura nutrizionale volontaria Nutriscore, che comporta l’indicazione sulla confezione del relativo logo. Il logo non è invece presente su tutti gli altri prodotti a marchio Carrefour, in quanto l’Italia non ha adottato questo sistema di dichiarazione nutrizionale volontaria”.

Anche Weetabix interromperà la vendita di alcuni prodotti in Italia ed eliminerà dalle etichette di altre il riferimento al Nutriscore.

La battaglia per il corretto bilanciamento tra la tutela/educazione del consumatore e la giusta promozione delle eccellenze alimentari italiane non è ancora conclusa, probabilmente dovremo attendere ancora alcuni mesi prima di sapere come la Commissione europea intenderà regolamentare l’etichettatura nutrizionale frontale (FOPL).