Autore: Andrea Cappai

Articolo pubblicato in Bugnion News n.54 (Novembre 2021)

Se avete iniziato a leggere questo articolo sperando di scoprire di più sulla famosa saga cinematografica che ha come protagonista la spia dell’NSA Xander Cage, “magistralmente” interpretata da Vin Diesel, potete anche passare all’articolo successivo. Qui, purtroppo, non si parla di action movies.

Se, invece, il titolo ha solleticato la Vostra curiosità con il richiamo ad un “diverso” tipo di pellicole, più patinate ed ammiccanti, siete nel posto giusto! Oggi, infatti, si parla di… Tutela della proprietà industriale online.

Ammetto il tentativo di clickbait! Eppure, come vedrete, il mondo dell’industria a luci rosse è coinvolta nel tema di cui parleremo oggi.

Sul peso dei contenuti per adulti nel world wide web ci sono molte statistiche, alcune più realistiche e fondate su dati concreti, altre più sensazionalistiche; in tutti i casi, comunque, la pornografia risulta associata ad una quota rilevante dei contenuti media scambiati su internet e alcune “tematiche” sono tra le più ricercate sui vari motori di ricerca.

In questo universo costellato di siti per adulti, non stupisce che già nel 2011, al momento del lancio dell’estensione .XXX, molti titolari di marchi siano corsi ai ripari, attivando il servizio di “blocco” del dominio corrispondente al proprio marchio per 10 anni.

Il timore, infatti, era doppio. Da un lato, c’era il problema di immagine: i brand owners, infatti, non volevano correre il rischio che il proprio marchio, tanto curato e protetto fino a quel momento, potesse essere associato a contenuti “sconvenienti” (almeno per il sentire comune). Dall’altro, c’era il rischio – ben più concreto – dei cybersquatter (ribattezzati per l’occasione “pornosquatter”), ovvero quei soggetti o imprese che registrano nomi a dominio corrispondenti a marchi registrati al solo fine di rivenderli ai legittimi titolari, traendone guadagno.

Dopo un decennio, la situazione non è migliorata; a dire il vero, è molto peggiorata.

Se dieci anni fa c’era da preoccuparsi solo per i domini con estensione .XXX, il lancio delle centinaia di nuovi domini generici, avviato qualche anno fa, ha moltiplicato i fronti di rischio. Infatti, sebbene i più noti siti web di contenuto pornografico abbiano snobbato l’estensione .XXX, optando per il più ortodosso e mainstream .COM, il proliferare delle estensioni “per adulti” non si è fermato. Oggi le imprese dell’entertainment per adulti hanno a disposizione ben quattro alternative: oltre alla già nota .XXX, sono disponibili anche le estensioni .ADULT, .PORN, .SEX.

Le preoccupazioni del 2011, quindi, si sono moltiplicate per quattro, ma le notizie non sono tutte negative!

I titolari di diritti di esclusiva hanno un’arma a loro disposizione per proteggersi da registrazioni fraudolente: l’AdultBlock. Nato sulla base del servizio di blocco disponibile per i domini .XXX, l’AdultBlock rappresenta uno sviluppo in termini di ampiezza della tutela e di flessibilità. Attivando tale opzione, infatti, è possibile bloccare contestualmente le registrazioni di domini corrispondenti al proprio marchio nelle quattro estensioni dedicate al settore dell’entertainment per adulti (ovvero, .XXX, .SEX, .ADULT, .PORN). È possibile scegliere la durata del blocco, che può essere attivato per uno o più anni, e optare tra due diversi livelli: AdultBlock e AdultBlock+.

Con AdultBlock si impedisce la registrazione di domini identici nelle quattro estensioni; con AdultBlock+ si va oltre, aggiungendo a tutte le misure di protezione offerte da AdultBlock anche la possibilità di bloccare tutte le varianti simili che potrebbero essere confuse con il marchio.

Da un punto di vista strettamente economico, poiché questi servizi coprono i quattro domini per adulti, il costo di AdultBlock e AdultBlock+ è più conveniente rispetto alla registrazione difensiva dei quattro nomi di dominio, dei loro omografi e delle diverse varianti. E questo senza contare i costi relativi alla risoluzione di potenziali controversie legate al recupero dei domini da terzi o all’uso non legittimo di essi da parte di questi ultimi.

È importante notare, tuttavia, che i domini bloccati attraverso l’AdultBlock non diventano disponibili per il titolare del marchio, che quindi non li può utilizzare (qualora desideri farlo); se si desidera associare tali domini a siti attivi, è necessario registrarli singolarmente.

Le aziende che ancora non hanno affrontato questo tema ed elaborato una strategia di tutela del proprio marchio online rispetto a questo tipo di violazioni, dovrebbero valutare attentamente l’opportunità di attivare i servizi di AdultBlock o AdultBlock+.

L’AdultBlock, tuttavia, non è l’unico servizio che permette di bloccare la registrazione del proprio marchio come nome a dominio in plurime estensioni; il medesimo meccanismo, infatti, è messo a disposizione anche da altri operatori di Registro, con caratteristiche e funzionalità non dissimili da quelle viste per i domini per adulti.

Particolarmente degno di nota è il servizio messo a disposizione dal più grande operatore di registro, ovvero Donuts Inc., che permette di bloccare la registrazione di un marchio in ben 243 nuove estensioni generiche gestite da questo operatore (sono escluse, ovviamente, le estensioni per adulti).

Purtroppo, il tema della protezione dei marchi da registrazioni fraudolente di domini identici o simili non può essere risolto con la semplice attivazione di questi servizi di blocco, poiché non coprono tutte le estensioni esistenti e non garantiscono a pieno la tutela nel caso di segni solo vagamente simili registrati come nomi a dominio. Tuttavia, una strategia di tutela evoluta, fondata su una serie di registrazioni di nomi a dominio “essenziali” ed una sorveglianza accurata delle nuove registrazioni di domini, può essere integrata e rafforzata con l’attivazione dell’Adult Block e di altri servizi simili, che riducono automaticamente il fronte dei potenziali rischi.

© BUGNION S.p.A. – Novembre 2021

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