Settembre è un mese un po’ nostalgico, intriso di ricordi, all’inizio del quale, in procinto di riprendere la routine e stilare l’elenco dei buoni propositi, ripensiamo all’estate che volge al termine e alle vacanze appena trascorse.
Alcuni di noi, per evitare gli spiacevoli inconvenienti che talvolta sorprendono il “turista fai da te”, si saranno rivolti a un’agenzia viaggi per l’organizzazione delle ferie – magari proprio alla ALPITOUR!

Per molti però, i giorni trascorsi in villeggiatura costituiscono una sbiadita memoria e la testa va all’inizio del lavoro, o della scuola. Se immaginiamo una scena tipica del rientro in classe, non possiamo fare a meno di pensare alla preparazione della cartella, dove siamo certi non mancheranno libri, quaderni, materiale di cancelleria ma anche qualche “genere di conforto”, come caramelle e succhi di frutta. Probabile che tra questi oggetti ve ne sia qualcuno firmato PIGNA, VINAVIL, GALATINE o DERBY.

Ebbene, oggi tutti questi marchi che hanno accompagnato diverse generazioni sono presenti anche nel registro dei marchi storici, istituito presso l’UIBM e da poco consultabile al link https://www.uibm.gov.it/bancadati/bollettini_storici/index/, dove i più nostalgici potranno trovare un lungo elenco di ricordi.

Ma quali sono i requisiti che un marchio deve soddisfare per poter accedere al registro dei cosiddetti “marchi storici di interesse nazionale”?

La risposta possiamo trovarla nel Codice di Proprietà Industriale, in particolare negli articoli 11ter e 185bis.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha anche provveduto a chiarire le modalità di richiesta, che avviene tramite la presentazione di un’istanza da depositare presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.

In definitiva, i titolari o licenziatari esclusivi di marchi d’impresa registrati da almeno cinquanta anni (o per i quali sia possibile dimostrarne l’utilizzo continuativo per lo stesso lasso di tempo) e che rappresentino realtà produttive di eccellenza storicamente legate al territorio del Belpaese, possono ottenere l’iscrizione del proprio marchio nel registro dei marchi storici di interesse nazionale.

L’iscrizione, una volta approvata, non è soggetta a rinnovo, avendo una durata potenzialmente illimitata – salvo espressa domanda di rinuncia da parte del richiedente.

Non si tratta tuttavia di un titolo di proprietà industriale, quanto di uno strumento di riconoscimento e di promozione, che attribuisce al titolare la facoltà di fregiarsi di un logo ad hoc (vd. sotto) che potrà affiancare al proprio marchio in riferimento ai prodotti e servizi per i quali questo è stato registrato nel registro speciale.

Il logo "Marchio Storico" in diverse sfumature di colore

L’iscrizione nel registro garantisce poi alle imprese titolari del marchio storico l’accesso al Fondo Salvaguardia Imprese, istituito dal Decreto Crescita del 2019 e poi convertito in legge, che dal 2022 al 2035 stanzia 100 milioni di Euro per le imprese in crisi o in difficoltà economica.

Dai fumetti alle eccellenze italiane: ecco alcuni dei principali Marchi Storici

Poiché il food & beverage costituisce il fiore all’occhiello del nostro Paese, quasi la metà dei marchi storici di interesse nazionale iscritti nell’apposito registro appartiene a tale categoria. Tra questi figurano SANTA ROSA, FABBRI con le sue amarene e gli sciroppi di tutti i gusti, e ancora RISO GALLO, LEVONI, DIVELLA, RANA, TIGULLIO, GOPPION, ILLY e BONOMELLI. I golosi noteranno la presenza dei brand GIANDUIA 1865 – L’ANTICO GIANDUIOTTO DI TORINO, SPERLARI e SAILA, che da decenni contraddistinguono cioccolatini, torroncini e caramelle; gli amanti delle bevande alcoliche vi troveranno gli intramontabili FORST, ANTINORI, FERRARI e AMARO LUCANO, conosciuti per le birre, i pregiati vini e l’antico digestivo.

Ma non mancano certo nomi legati ad altri settori come quelli automobilistico (PININFARINA), della moda (LUISA SPAGNOLI), dell’orologeria (LORENZ) dell’editoria (G. GIAPPICHELLI EDITORE IUSTITIAM COLIMUS), dei fumetti (TEX), dell’intrattenimento (ZECCHINO D’ORO), dei prodotti per la casa (CALEFFI), per la cura della persona (BOROTALCO, FELCE AZZURRA) e persino dell’acqua in bottiglia (RECOARO, SAN BENEDETTO).

Scorrendo l’elenco vi si trovano poi loghi conosciutissimi (come quello della BENETTON) e persino marchi di fatto (quali PARAH ed ERIDANIA).

Tramite la televisione ed i giornali, negli ultimi decenni siamo stati accompagnati da slogan pubblicitari di successo quali “la SIMMENTHAL è sempre la Simmenthal”, “CHICCO, dove c’è un bambino”, “per dipingere una parete grande non ci vuole un pennello grande ma un grande pennello” (ricordate il vigile urbano che consiglia al distratto imbianchino di utilizzare un pennello CINGHIALE?).

Perfino le canzoni hanno dato il loro contributo. A chi non si dipinge in volto un sorriso sentendo nominare i famosi ROY ROGERS (i jeans che, cantati dagli 883, ricordano “gli anni”, quelli dell’adolescenza e delle scorribande in motorino)?

Le domande finora presentate, molte delle quali proprio da Bugnion per suoi clienti storici, ammontano a 547, di cui 426 già accolte, 38 rifiutate e 83 in esame.

Ma quali altri marchi saranno depositati presso l’UIBM al fine di veder riconosciuta la loro storicità e la loro italianità?

Non resta che attendere che l’elenco si allunghi…