L’abbiamo vista replicare in ogni sport durante questa estate. Dopo un gol, un fuoricampo, una meta, una schiacciata: mani giunte su una guancia e occhi semi-chiusi, come a dire “Buonanotte e grazie”, dopo la giocata che vale una partita. In USA l’hanno ribattezzata “Night Night”, parafrasando quello che il campione della NBA Stephen Curry sussurrò la prima volta che portò sul campo questa esultanza, nel primo round di playoff tra i suoi Golden State Warriors e i Denver Nuggets, lo scorso aprile.

Dal baseball al calcio: gli imitatori di Curry

Una mossa che è poi diventata virale con il prosieguo della cavalcata trionfale della banda guidata da Curry, fino all’apoteosi della Finale vinta contro i Boston Celtics, che ha portato la squadra di Oakland, California, alla conquista del suo quarto titolo NBA. Tanto che, anche diversi campioni della nostra Serie A di calcio, come il nuovo fenomeno del Napoli Khvicha (“Kvara”) Kvaratskhelia e il bianconero dell’Udinese Iyenoma Udogie, hanno recentemente “plagiato” l’uomo franchigia dei Golden States col gesto della buonanotte. Un vero e proprio “Movimento”, come lo ha definito lo stesso Curry in un tweet, partito dagli States grazie alle imitazioni di sportivi del calibro della stella WNBA Sabrina Ionescu e di Andrew McCutchen, esterno dei Milwaukee Brewers nella Major League di Baseball (MLB). In Europa, invece, sono stati campioni come Neymar e Ousman Dembelè (quest’ultimo contro la Juventus, lo scorso 28 luglio) i primi a festeggiare il gol spedendo metaforicamente “a nanna” gli avversari.

Stephen Curry, un talento anche nel marketing

Un successo immediato che ha fatto breccia anche nel grande pubblico e che non è certo sfuggito al playmaker degli Warriors, inserito anche nella “SportsPro 50 Most Marketable Athletes”, che incorona gli sportivi più “commercializzabili” del pianeta. Il 26 giugno infatti, Steph Curry ha depositato allo United States Patent and Trademark Office (USPTO) il suo “Night Night” tramite la propria compagnia, la SC30Inc., come nuovo Marchio, mettendo in mostra un incredibile fiuto per gli affari oltre al talento cristallino che già lo aveva reso celebre sul parquet.
Di sicuro, possiamo immaginare che pubblicizzare il neonato brand sarà tutto fuorché un problema per il suo entourage, visto che le stelle di mezzo mondo stanno già facendo a gara per fargli da testimonial (gratuito, per giunta), contribuendo così a rendere il suo “Night Night” sempre più virale.
Non solo, il deposito del marchio è esteso a molteplici categorie di prodotto: a partire dall’abbigliamento e calzature fino alla biancheria da letto, la cristalleria, le attrezzature per il pugilato e perfino le bevande alcoliche, abbracciando così una fetta di mercato davvero ampia.

MVP, in tutti i sensi

Mica male per una combinazione di due semplici parole (una sola, in realtà, ma ripetuta) che, se verrà ritenuta tutelabile, potrà garantire al cestista e nativo di Akron, Ohio, un diritto di uso in esclusiva su vari prodotti, portando a un sicuro picco nelle vendite del merchandising targato Stephen Curry.
Se questo non è, letteralmente, un MVP